Le normative in ambito edilizio in Italia sono molte, e spesso non è semplice barcamenarsi tra quelle effettivamente vigenti. Quando si ristruttura una casa, è sempre bene informarsi su ciò che è possibile o non è possibile fare e quali permessi sono necessari. Tra gli interventi che sono soggetti a norme specifiche c’è anche la costruzione delle verande. Scopri con CSM infissi di Diego Celi - impresa artigiana di prodotti di qualità come le verande a Roma - quali sono quelle che necessitano di autorizzazione e quali invece non lo sono.
Verande fisse o removibili: cosa dicono le nuove normative edilizie
Molto spesso quando si è proprietari di case con balconi o giardini, nasce il desiderio o la necessità di creare degli ambienti aggiuntivi. Una veranda è essenzialmente una costruzione composta da strutture portanti e vetrate, che permettono di ottenere appunto una “stanza” in più, sfruttando le pareti già esistenti della propria casa.
Quando la configurazione di una casa lo permette, costruire una veranda diventa il sogno di molti perché significa creare un ambiente confortevole sia d’inverno che d’estate, che permette di rendere vivibile in modo differente un giardino o un balcone. Una veranda può essere trasformata in un salotto dove trascorre del tempo rilassandosi, ma può anche diventare un ufficio o uno spazio da dedicare ai propri hobby. Le verande possono essere costruite quindi con differenti destinazioni d’uso ma - indipendentemente da quest’ultime - sono strutture soggette a delle normative che devono essere rispettate se non si vuole incappare in sanzioni.
E’ importante fare subito una distinzione perché non per tutte le verande è necessario richiedere un permesso per costruirle. Ne esistono di due tipologie:
- le verande fisse
- le verande mobili
Le verande fisse possono essere costruite sui terrazzi, i balconi o i giardini, e prevedono la costruzione di una struttura inamovibile, che rimane quindi appunto fissa. Questa tipologia di veranda non prevede meccanismi di apertura o chiusura, con una conseguente riduzione dei costi. Si tratta quindi di una vera e propria stanza in più della casa. Una veranda fissa, rispetto a quella amovibile, ha minore necessità di manutenzione e può essere utilizzata per superfici anche grandi, come nel caso ad esempio di un esercizio commerciale. Uno degli svantaggi di una veranda fissa - se lo vogliamo considerare tale - è quella che per costruirne una sono necessari degli adempimenti burocratici e quindi dei permessi
Le verande mobili invece sono un’alternativa molto valida a quelle fisse - ma ovviamente dipende dalle singole esigenze - perché avendo una struttura mobile e non fissa, non richiede di nessuna autorizzazione per la sua costruzione e rientrano nella cosiddetta edilizia libera. Le verande mobili sono anche conosciute come Vepa (Verande Panoramiche Amovibili).
Norme e permessi riguardano quindi coloro che hanno intenzione di costruire una veranda fissa. Questa tipologia di veranda viene considerata come una vera e propria modifica degli spazi abitabili della casa come previsti dal catasto, e quindi diventa un lavoro soggetto a concessione edilizia. Il permesso va richiesto al proprio Comune di competenza che potrebbe però anche non dare il proprio consenso ad esempio per motivi di decoro architettonico. Nel caso poi di un appartamento facente parte di un condominio, la prima autorizzazione deve venire da quest’ultimo. Potrebbe infatti risultare che per regolamento, non sia permesso realizzare delle verande fisse.
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